PUGILATO

Le origini del Pugilato risalgono all’antichità . Alcuni incontri famosi sono descritti nell’Iliade e nell’Eneide. Nel 668 a.c. iniziò a far parte del programma olimpico e la letteratura tramanda i nomi dei vincitori delle olimpiadi su un arco di tempo di oltre un millennio. Non erano previste categorie di peso e per questo motivo, gli atleti agonisti di livello erano di taglia notevole.
Il Pugilato era presente anche nella Roma antica, il combattimento cruento terminava con la resa di uno dei due contendenti, le ferite gravi (ed a volte anche la morte) erano accettate, non essendo dovute a malvagità , ma ad una superiorità tecnico atletica, ma queste sono storie di altri tempi. Bisogna giungere al 1719 per vedere nascere a Londra una scuola moderna di pugilato, al tempo non si parlava di boxe ma di Nobile Arte della difesa, non esistevano regole di combattimento ed i pugilatori combattevano a mani nude. Nel 1743 Jack Broughton propose un codice di regole che includevano: l’identificazione di un ring delimitato da corde, la presenza di due secondi, degli arbitri. Inoltre vennero indicati i colpi vietati e cioè: colpi portati con la testa, coi piedi e le ginocchia e i colpi sotto la cintura. Furono quindi scritte delle regole che aprirono la porta al pugilato contemporaneo, il quale pone come prerogativa fondamentale, la salvaguardia dell’integrità  fisica dell’atleta. I regolamenti attuali, la tecnologia (applicata alle protezioni con dei materiali altamente assorbenti, indeformabili), l’introduzione ufficiale della boxe femminile e la recente creazione dei settori amatoriali (Prepugilistica, Boxe Competition ecc.) hanno reso questa disciplina sicura e praticabile da tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *